Sezion1

Il territorio dell’Unione dei Comuni Valli del Reno, Lavino e Samoggia è situato prevalentemente nella zona dell’Appennino Centrale della Regione Emilia-Romagna, e parzialmente ricade nell’ampia pianura alluvionale del bacino del Po. La zona si trova nella fascia altimetrica che va dai 50 ai 700 metri sul livello del mare. Essa risente pertanto delle caratteristiche tipiche del clima della Pianura Padana, nella zona settentrionale, e di quelle dell’Appennino, nella parte più a sud.

L’area è sovente interessata da fenomeni di inversione termica, molto frequenti e intensi in inverno. In queste circostanze la dipendenza della temperatura dalla quota è invertita, e le zone collinari di crinale risultano più calde rispetto alle zone topograficamente più basse. Tale fenomeno è tipico dei mesi invernali e autunnali ed è associato ad assenza di vento e spesso alla presenza di nebbia nelle località meno elevate. A volte le inversioni perdurano per più giorni, portando alla formazione di veri e propri laghi di aria fredda e nebbia in pianura, isolando meteorologicamente la pianura dalla collina. Le precipitazioni in questo territorio sono in generale piuttosto modeste. Nei mesi primaverili, estivi, e autunnali, le precipitazioni sono in parte associate a fenomeni di tipo convettivo e caratterizzate da intensa variabilità spaziale, mentre nei mesi invernali sono più diffuse e associate al passaggio di sistemi di scala sinottica.

Mediamente, secondo la classificazione di Koppen, il territorio è caratterizzato da un clima temperato umido in tutte le stagioni, con estate molto calda. Le precipitazioni annue sono mediamente di circa 800 mm (valore calcolato sul periodo 1991-2015) e sono prevalentemente concentrate in autunno e in primavera (Fig. 2), mentre l’estate è la stagione più secca. Dal punto di vista termico, il clima locale presenta una forte variabilità stagionale, ed è caratterizzato da inverni rigidi ed estati calde spesso afose, a causa dell’assenza di ventilazione.

Dato il territorio poco esteso, le temperature medie annue sono relativamente omogenee, e si collocano nell’intervallo 11-15 °C, con valori più alti verso i fondovalle e verso la pianura. La variabilità spaziale giornaliera della temperatura può comunque essere elevata. Per esempio durante i fenomeni di inversione termica, è possibile rilevare differenze di diversi gradi anche a distanze brevi. Le precipitazioni medie annue sono nell’intervallo da 700 mm, verso la pianura, nella zona settentrionale, a 900 mm nella parte più elevata, a sud.

In Tabella 1 sono riportati i valori annuali e stagionali delle precipitazioni e delle temperature mediate sui territori dei singoli comuni. Nonostante i valori medi attenuino le differenze, si possono distinguere i comuni con clima più tipicamente di pianura (Casalecchio, Zola) e quelli con caratteristiche collinari, con temperature più basse e precipitazioni maggiori (Sasso Marconi, Valsamoggia, Montesanpietro).

Le temperature nel corso dei primi 25 anni di questa serie erano nettamente più basse rispetto agli ultimi 30 anni. Tra il 1980 e il 1995 si è assistito ad un aumento progressivo delle temperature. In generale, gli anni più caldi del primo periodo, ad eccezione del 1961, sono caratterizzati da valori di temperatura confrontabili con gli anni più freddi dell'ultimo periodo. Anche per quanto riguarda le precipitazioni si può notare un generale calo, anche se meno evidente, dei valori nelle ultime decadi rispetto alle prime del periodo. In questo caso, però, la variabilità interannuale è molto più intensa, e rende più difficile evidenziare la presenza di un cambiamento climatico.

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Download  "Sezione 1 - Descrizione Territoriale - Sub 06 Clima" del Piano di Protezione Civile Sovracomunale 

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